Valmarecchia e Valconca

Terre aspre e gentili, dove gli elementi del paesaggio hanno infinite facce; dove il mare compare all’orrizzonte, semplicente girando l’angolo; dove i paesi si sono appoggiati alle alture, a custodire tesori e dove – tra i boschi – sono ancora visibili resti di torri, castelli – talvolta dimenticati ma facili da trovare nei nomi dei luoghi.

Nomi che ricordano il via vai di popoli, in cerca di terre da vivere: Umbri, Etruschi,Galli, Romani, Bizantini, Longobardi, che hanno lasciato spazio alle grandi famiglie: Malatesta, Montefeltro, Medici.

Terre di natura incontaminata e di linee dolci, che producono grani, olio, vino, formaggio, castagne, tartufi.

Terre di silenzi e di poesie, come quelle di chi è passato o di chi si è fermato, Dante, San Francesco, Ezra Pound, Tonino Guerra. Terre di teatri, festival, eventi che animano il territorio tutto l’anno.

 

VALMARECCHIA

La Valmarecchia è la valle tracciata dall’omonimo fiume.
È percorsa dalla Via Marecchiese e appartiene per la maggior parte del suo territorio all’Emilia-Romagna. Origina nel comune di Badia Tedalda in Toscana, lambisce l’estremo nord delle Marche. Nel bacino del Marecchia ricade anche parte del territorio sammarinese.

La Valmarecchia si differenzia considerevolmente rispetto alle valli più a nord tanto che il corso del suo fiume è utilizzato convenzionalmente come confine tra l’Italia settentrionale e quella centro – meridionale.

Dalla Valmarecchia infatti si è soliti fare iniziare il territorio propriamente detto della penisola italica. A prova di questo vi è il fatto che la vallata è la primissima a perdere il tipico tratto di pianura dei fiumi dell’appennino settentrionale.

Contrariamente ai seguenti fiumi poi, dove le valli sono disposte perpendicolarmente rispetto alla dorsale degli Appennini, formando una struttura omogenea caratterizzata da dorsali strette che scendono gradualmente verso il mare adriatico, nella zona del Montefeltro le valli sono caratterizzate da scarpate o cadute intervallate da stimoli rocciosi fortemente modellati dagli agenti atmosferici.

Questa conformazione geologica collegata alla storia sanguinante medioevale che ha caratterizzato questo territorio, fa che i principali nuclei abitati si siano sviluppati sugli stimoli rocciosi che sono sospesi sul fondo della valle (fa eccezione Novafeltria che si trova nella valle).

Fonte: Riviera di Rimini | Leggi di più 

VALCONCA

La Valconca o valle del Conca è un’area geografica definita dal fiume Conca, che si estende sul territorio delle province di Rimini in Emilia-Romagna e di Pesaro e Urbino nelle Marche.

Il territorio della Valconca si caratterizza per essere disseminato di colline digradanti verso la vasta pianura e mai aspre anche nel loro avvicinarsi alla catena appenninica. Il mare Adriatico è sempre presente all’orizzonte. Lungo le dorsali delle colline si sono formati innumerevoli paesi che talvolta raggiungono la cima di promontori.

La morfologia del terreno ha geneticamente impresse le ferite di una lontana evoluzione geologica, durante la quale il mare e la terra si contesero il primato, quasi ininterrottamente, e quando la seconda, accumulandosi e stratificandosi emergeva dal primo, questo, aiutato dalla forza di estremi cataclismi, la riconquistava invadendo di nuovo i litorali prima emersi.

Così si sono formati i rilievi collinari. Talvolta queste emergenze del terreno, oggi dolci colline, furono trascinate là dove l’uomo cominciò ad abitarle da cataclismi rovinosi ed esse si assestarono in posizioni più o meno inclinate o addirittura elevati in verticale (basti guardare da lontano il monte Titano). Alcuni rilievi hanno avuto origine dall’evaporazione delle acque salmastre e paludose dove colonie di batteri riproducendosi provocarono la formazione dei gessi e degli zolfi.

Fonte: Riviera di Rimini |  Leggi di più

 

 

Tratti Comuni

Va subito detto che le due vallate, che non per intero partecipano al GAL, presentano anche elementi di differenziazione per dati statistici e specializzazioni, ma che nel complesso risultano altamente sinergiche ed omogenee.

Valconca e Valmarecchia sono infatti aree contigue diverse, ma con alcuni tratti comuni che le attraversano orizzontalmente.

Il primo fa riferimento alla densità demografica che, con alcune eccezioni, è mediamente, per le due Valli, un quarto del valore provinciale (120 ab/km2 a fronte di 388 ab/km2, quando il dato regionale è di 199 ab/km2). Siamo cioè in presenza di territori relativamente vasti ma poco popolati.

Un secondo dato, questa volta economico, fa riferimento alla presenza, in queste Valli, di un numero di unità locali manifatturiere, ancorché piccole, e relativi addetti decisamente sopra la media provinciale. Le prime rappresentano, infatti, il 15 % circa delle UL dei rispettivi territori, contro il 7% dell’intera provincia, intanto che gli addetti nella manifattura arrivano al 40% degli occupati, che è più del doppio del dato provinciale (18%).

Fa da contraltare a questa sovra rappresentazione manifatturiera, una minore presenza delle UL dei servizi, che non superano i due terzi del totale, che sono quindici punti percentuali sotto il valore dell’intera provincia.

Infine, un terzo tratto comune, è rappresentato dalla perdita consistente, intorno al 40 % in entrambi le Valli, delle aziende agricole. Perdita accompagnata, anche se in percentuale minore, da una riduzione complessiva della SAU.

Quadro Economico

Dal punto di vista del quadro economico la Valmarecchia ha una maggiore concentrazione di imprese agricole, mentre la Valconca ha un settore terziario più sviluppato, con la presenza di alcune grandi imprese molto importanti (anche se non sono direttamente nell’area del GAL).

Le attività manifatturiere rappresentano circa il 15% delle attività totali dell’area del GAL (il 13% in Valmarecchia) si tratta però del settore più importante dal punto di vista dell’occupazione (oltre il 40% degli addetti totali) e del valore aggiunto.

Le attività manifatturiere sono concentrate per un terzo nel comune di Novafeltria, e nell’area di San Clemente e Morciano, ma la localizzazione delle aree produttive è molto diffusa sul territorio. Si contano una decina di siti produttivi (industriali artigianali), con presenze anche importanti dal punto di vista dei numeri oltre che della internazionalizzazione (Valpharma, Ceramiche del Conca, ex Ghigi, Mac3, Sauer, Salcavi Carli, solo per fare degli esempi). Oltre un quinto delle unità locali si concentra nella fabbricazione di prodotti in metallo, mentre tra le altre attività principali compaiono l’industria del legno e quelle alimentari e dell’abbigliamento.

Le attività estrattive hanno un ruolo interessante nell’economia dell’area del GAL (più Valmarecchia che Valconca) e vanno considerati, anche in virtù del fatto che il materiale estratto trova almeno in parte la sua destinazione nell’attività edilizia dei vicini territori della pianura e della costa. Perticara, è al centro di una area storicamente ad alto interesse estrattivo, interesse storico ancora sentito come testimoniato dalla presenza del Museo Storico Minerario “Sulphur“.

Il settore dei servizi, appare molto meno sviluppato di quanto non lo sia nel resto della provincia di Rimini e si concentra su aree più tradizionali. Un ruolo importante nella strategia di economia locale deve essere pensato per le botteghe storiche e di tradizione e ne esistono di alcune belle e significative, anche nel settore dei pubblici servizi.

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